La liturgia all'Altare della Cattedra è stata presieduta dal Cardinale più anziano del Collegio Cardinalizio e il Prefetto emerito della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli S.Em.za Jozef Cardinal Tomko di origini slovacche con la concelebrazione dei rappresentanti e seminaristi del Pontificio Collegio Nepomuceno. Alla Santa Messa Solenne hanno partecipato gli Ambasciatori e i rappresentanti del Corpo Diplomatico accreditati presso la Santa Sede, i connazionali cechi di Roma e i pellegrini provenienti dalla Cechia. L'omelia per quest'occasione è stata preparata dal Sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale S.Em.za Michael Cardinale Czerny S.J. di origini ceche e in sua rappresentanza è stata letta da P. Petr Vacík S.J., Capo della Sezione ceca della Radio Vaticana. La storia di San Venceslao è stata inserita nel contesto attuale della pandemia e della crisi dei profughi e dei cambiamenti climatici. L'egoismo umano che ha ostacolato San Venceslao per trovare un rifugio in chiesa è stato paragonato ai "recinti in Europa" che ostacolano i bisognosi e i profughi nel trovare una nuova casa e le certezze.

Ai partecipanti della liturgia ha parlato anche l'Ambasciatore della Repubblica Ceca presso la Santa Sede S.E. Václav Kolaja. Ha ricordato inoltre il significato della personalità della nonna di San Venceslao e attuale l'Anno di Santa Ludmilla in occasione dei 1100 anni dalla sua morte. Il culmine delle celebrazioni è avvenuto il 18 settembre con il Pellegrinaggio di Santa Ludmilla a Tetín, al quale il Santo Padre ha inviato come il Legato Potificio l'Arcivescovo di Vienna di origini ceche Cardinal Christoph Schönborn.

Al termine della santa messa la Processione liturgica  accompagnata dal canto dell'antico Corale di San Venceslao si è spostata nel transetto della Basilica davanti all'Altare di San Venceslao, dove il Rettore del Pontificio Collegio Nepomuceno P. Roman Czudek ha pronunciato la preghiera per la Nazione Ceca. 

La Messa Solenne è stata accompagnata dall'organista Matěj Pinkas e dal baritono Vladimír Jindra.