Omaggio a S. Em.za Tomáš Cardinale Špidlík, S. J.
11.12.2009 / 19:40 | Aktualizováno: 03.04.2012 / 15:37
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Riconoscimento dell'opera dell'intera vita di Sua Eminenza Tomáš Cardinale Špidlík, S.J., ed i ringraziamenti per il Suo incessabile conforto ai fedeli nella sua patria durante gli anni difficili della dittatura comunista ed il loro incoraggiamento nell'impegno a costruire una nuova società equa nella Repubblica Ceca sono state il motivo e lo scopo della serata solenne, che in occasione dell'imminente genetliaco del Cardinal Špidlík ha promosso S.E. Ambasciatore presso la Santa Sede Pavel Vošalík, S.E. Ambasciatore in Italia Vladimír Zavázal e Pontificio Collegio Nepomuceno il giorno 10 dicembre 2009.
Riconoscimento dell'opera dell'intera vita di Sua Eminenza Tomáš Cardinale Špidlík, S. J. nell'ambito dei legami reciproci tra i cristiani orientali ed occidentali, come anche il ringraziamento per il suo incessabile conforto della speranza ai fedeli nella sua patria durante gli anni difficili della dittatura comunista ed il loro successivo incoraggiamento nell'impegno a costruire una nuova società equa nella Repubblica Ceca tra l’altro tramite i discorsi regolari sulle onde della Radio Vaticana, sono stati il motivo e lo scopo della serata solenne, che in occasione dell'imminente novantesimo genetliaco del Cardinal Špidlík ha promosso S.E. Ambasciatore presso la Santa Sede Pavel Vošalík, S.E. Ambasciatore in Italia Vladimír Zavázal e Pontificio Collegio Nepomuceno il giorno 10 dicembre 2009 presso il Collegio stesso.
gruppo folcloristico „Slovácko mladší“ da Mikulčice
Laudatio, presentato dal Padre Prof. Richard Čemus, alunno e continuatore del Cardinale, Padre spirituale del Nepomuceno:
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EX TOTO CORDE
(Dal profondo del cuore)
Per il novantesimo genetliaco del Signor Cardinale Tomáš Špidlík SJ
Giovedì 17 dicembre 2009, il Cardinale Tomáš Josef Špidlík compie novant’anni – età davvero venerabile. Se siamo in tanti ad essere convenuti per porgergli gli auguri, non è solo per la notorietà internazionale del festeggiato, ma soprattutto per la sua personalità. Essere persona è uno di quei doni di Dio che, pur essendo dati, devono essere conquistati. Si diventa “persona”– stando a quanto afferma lo stesso Cardinale – attraverso relazioni interpersonali. Ed infatti: padre Špidlík sa dare e ricevere amicizia. Per questo ha tanti amici che, tutti insieme, oggi si rallegrano del fatto che la Provvidenza di Dio – come ripete scherzosamente lo stesso festeggiato – lo “ha dimenticato” sulla terra, cosicché continuiamo ad averlo fra noi come maestro di vita e padre.
Ringraziando il Signore per i passati novant’anni di padre Špidlík, guardiamo indietro per fare, assieme a Lui, un bilancio della ragguardevole opera sia di professore universitario che di guida spirituale. Facciamo un breve excursus, solo per sommi capi: per 12 anni ricoprì l’incarico di Superiore maggiore dei gesuiti cèchi all’estero; per 37 anni egli fu Direttore spirituale del Pontificio Collegio Nepomuceno; ha alle spalle 38 anni di docenza presso il Pontificio Istituto Orientale ed altre università a Roma e nel mondo; da più di mezzo secolo (58 anni) la sua voce risuona ogni venerdì nella Radio Vaticana in lingua ceca. Il Professore Špidlík è autore di decine di libri scientifici, manuali e monografie, nonché di centinaia di studi, articoli e conferenze che, ricopiati, riempiono 14 poderosi volumi. A ciò si aggiungono una gran quantità di pubblicazioni divulgative, omelie, contributi per dizionari ed enciclopedie. È addirittura autore di poesie e di due libri di favole, non soltanto per i bambini. Le lingue principali in cui egli scrive sono il francese, l’italiano ed il cèco, ma i suoi scritti vengono tradotti in così tante altre lingue – tra cui anche l’arabo – al punto che non si contano più. Non desta quindi meraviglia che il Cardinale Špidlík sia stato insignito di svariati dottorati honoris causa e abbia ricevuto molti premi, onorificenze e medaglie. Quella di Karel Kramář per “il pluriennale impegno per la democrazia e la libertà di pensiero“, consegnatagli dal primo ministro della Repubblica Cèca il 13 novembre scorso, è solo l’ultima in ordine di tempo.
Ma il riconoscimento forse più bello è stato l’invito a predicare gli esercizi spirituali alla curia romana, rivoltogli nel 1995 dal venerabile papa Giovanni Paolo II. Furono esercizi a “due polmoni“, davvero ecumenici, perché presentavano l’occidente e l’oriente nella loro complementarietà spirituale. Quanto Giovanni Paolo II li abbia apprezzati viene testimoniato dal fatto che, poco tempo dopo, padre Marko Ivan Rupnik, con il suo Atelier di arte spirituale del Centro Aletti, ricevette dal Papa l’invito a rinnovare l’interno della cappella Redemptoris Mater, ove gli esercizi spirituali si erano svolti. Questa “nuova Sistina“ prefigura, in mosaico, l’incontro fecondo tra l’Occidente e l’Oriente auspicato da Giovanni Paolo II per il terzo millennio e testimoniato dalla teologia di Tomáš Špidlík e della sua scuola. Quando pochi anni dopo, nel 2003, Giovanni Paolo II creò padre Špidlík cardinale di Santa Romana Chiesa, questo non fu che la più eloquente conferma di quanto il Papa slavo apprezzasse il contributo del gesuita boemo affinché la Chiesa imparasse di nuovo a respirare a due polmoni.
Quest’ultimo concetto è stato messo bene in luce da parte del metropolita romeno ortodosso Daniel, ora patriarca, che, congratulandosi col neoeletto Cardinale, lo chiamò “teologo della Chiesa indivisa“. Di quanta stima goda il Cardinale Špidlík risulta anche dal fatto che fu scelto per predicare davanti al Collegio cardinalizio prima dell’inizio dell’ultimo conclave nella Cappella Sistina.
Eppure, per glorioso che sia, non vogliamo guardare solo al passato, dato che è lo stesso festeggiato a non farlo. Se è da considerarsi vecchio chi vive solo di ricordi perché non riesce più a guardare in avanti, padre Špidlík, nonostante i suoi 90 anni, non è vecchio per nulla. È vero, i suoi discepoli più vicini lo chiamano starets, termine slavo che indica anziano, riservato, però, nell’Oriente cristiano, come titolo onorifico, ai monaci di grande esperienza nella guida degli uomini. Ma per il resto il Cardinale Špidlík è giovane, se con il termine giovane vogliamo intendere chi è pieno di interesse per il presente ed è tutto proteso verso il futuro. Chi, infatti, si reca a visitare sua Eminenza al Centro Aletti, a ridosso della basilica di Santa Maria Maggiore, lo trova di solito dietro il notebook acceso, impegnato nel comporre testi, comunicando via e-mail o leggendo notizie da internet. Spento il computer, si istaura un dialogo, nel corso del quale padre Špidlík, prima di parlare, ascolta. L’ospite, sentendosi compreso e accettato, anzi amato, man mano perde ogni timore e attinge forze per affrontare la vita nel presente e nel futuro. Non che il Padre non veda i problemi del mondo di oggi, tutt’altro: sa constatarli con acutezza di spirito ed un crudo realismo. Ma da ogni colloquio con lui si esce convinti che non esiste situazione nella vita personale, né avvenimento nel mondo che sia al di fuori della Provvidenza di Dio. Dalla cella dello starets Tomáš, si esce – per dirlo con l’enciclica di Benedetto XVI – spe salvi (salvati nella speranza). Ed è da questa totale fiducia in Dio che scaturisce l’ilarità del Cardinale, famoso per le sue barzellette, fatto che, a qualcuno, fece venire l’idea di un dottorato humoris causa per l’emerito professore.
La vita a Roma, caput mundi, nonché i numerosi viaggi e soggiorni in tutto il mondo, dall’America, passando per Africa fino all’Australia, e last but non least, i costanti contatti con cristiani orientali, hanno fatto maturare padre Špidlík come un vero Europeo, anzi, Weltbürger – cittadino del mondo. Ma non per questo egli ha mai rinnegato le sue origini morave, come d’altronde non ha mai cercato di contrapporsi agli altri per salvaguardare la sua propria identità. Anzi, proprio aprendosi all’altro, al diverso, l’ha trovata, riuscendo perfino a farne un dono per gli altri. Lo apprezzò anche il presidente Carlo Azelio Ciampi, che ha voluto onorare il Cardinale Špidlík per il „contributo da lui dato alla cultura italiana“. Davvero non poco, per un figlio della lontana Moravia, esule in una terra di antica civiltà! Ma forse si raccoglie qui un frutto maturo della missione cirillo-metodiana nella Grande Moravia, paradigma dell’inculturazione in Europa.
Il vecchio continente aspetta ancora una sintesi spirituale tra l’Oriente e l’Occidente da poter offrire alle nuove nazioni che salgono sul palcoscenico del mondo globalizzato. Tale sintesi non può consistere né nel mero enumerare enciclopedico delle diverse opinioni, né tantomeno in un compromesso di convenienza. Una sintesi vera può comporsi, invece, come un mosaico d’una bellezza inedita, se scaturisce dalla profondità dei cuori di persone vive, unite dal vincolo dell’amicizia.
“Ex toto corde“ (dal profondo del cuore) enuncia il motto sullo stemma cardinalizio di Tomáš Špidlík. Ci infonde speranza, ma anche il coraggio di fidarci del nostro cuore, anzi di credere nella sua infallibilità, se batte puro nel ritmo del respiro divino dentro di noi.
Voler bene a qualcuno è come dirgli “tu non devi morire mai”. C’è una buona probabilità, anzi quasi la certezza, che questo nostro desiderio si realizzi davvero e che avremo padre Špidlík tra di noi ancora per lunghissimi anni, anzi per sempre: non ama forse ripetere egli stesso che “l’importante è solo arrivare a novanta anni. Statisticamente sono in pochissimi a morire dopo quella data”?
Eminenza, ci auguriamo che sia proprio così! Ad multos annos!
Prof. Richard Čemus SJ
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rappresentante del Patriarca di Costantinopoli
aguri di S.Em.za Cardinal Miloslav Vlk, Arcivescovo di Praga
consegna della Medaglia d´argento del Presidente del Senato della Repubblica Ceca
consegna del dono del Viceprimo Ministro e Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Ceca
Ing. Jaroslav Dohnálek, Sindaco di Boskovice - città natale del Cardinale
Decano della Facoltà di Teologia Ussita dell'Università di Carlo a Praga Prof. ThDr. Jan Blahoslav Lášek
congratulazioni di S.Em.za Cardinal Giovanni Coppa
congratulazioni di Capo del Protocollo della Santa Sede Mons. Nwachukwu
S.E. Ambasciatore di Romania presso la Santa Sede
S.E. Ambasciatore di Slovacchia presso la Santa Sede
S.E. Ambasciatore della Repubblica Ceca in Italia Vladimír Zavázal con la consorte
rettore Mons. Jan Mráz, S.E. Pavel Vošalík, S.Em.za Card. Špidlík, Hana Zavázalová, S.Em.za Card. Vlk, S.E. Vladimír Zavázal