Dopo il successo della Prima, tutti gli undici cantanti e il direttore d'orchestra hanno ricevuto dalle mani del Console Generale della Repubblica Ceca a Milano, Jiří Kuděla, delle targhe ricordo di questo evento culturale ceco. Il loro autore è il rinomato grafico e illustratore ceco Pavel Fuksa.

La Prima in Italia dell´opera di Dvořák del 1901, famosa in tutto il mondo, ebbe luogo al Teatro La Fenice di Venezia nel 1958 e fu interpretata dal Teatro Nazionale di Praga. Da allora, solo tre teatri italiani, a Torino (2007), Roma (2008, 2014) e Napoli (2013), l'hanno inserita nel loro repertorio.

Rusalka rappresentata al Teatro alla Scala aveva una forte presenza ceca: Tomáš Hanus ne curò la partitura e la direzione invece Jiří Rajniš interpretò il ruolo di Guardiacaccia. Per il Maestro Hanus, da sette anni direttore artistico della Welsh National Opera di Cardiff, si trattò del debutto alla Scala, mentre il giovane baritono Rajniš si era già fatto notare all’inizio di questo anno sul palcoscenico della Scala nella Salome di Strauss.

In sei recite (dal 6 al 22 giugno), sotto la direzione della regista, scrittrice e attrice italiana Emma Dante e del marito Carmine Maringola, si esibirono la soprano ucraina Olga Bezsmertna (Rusalka), il tenore russo Dmitry Korchak (Il Principe), la russa Elena Guseva (La Principessa straniera), il sudcoreano Jongmin Park (L'uomo d'acqua) e il mezzosoprano tedesco Okka von der Damerau (Ježibaba).

Abbiamo chiesto ad entrambi artisti cechi cosa significa per loro esibirsi alla Scala.

Jiří Rajniš: "È l'Olimpo che ogni cantante lirico desidera raggiungere. Ho un'alta considerazione di questo Teatro. Sono orgoglioso che ci presenteremo a Milano come una superpotenza dell'opera e che il capolavoro di Dvořák sarà eseguito qui nella nostra lingua madre".

Tomáš Hanus: "Rusalka è una montagna altissima che non si può scalare   impreparati. Il fatto che mi sia permesso di lavorare alla Scala va oltre 'favoloso' considerando che è la mia prima volta in questo famoso Teatro! È una grande occasione per cercare e trovare l'interpretazione migliore, soprattutto quando ho intorno a me grandi musicisti, cantanti... E sono felice di vedere come tutti loro siano entusiasti della musica di Dvořák."